Cessione del Quinto: Guida completa 2024

cessione del quinto

CESSIONE DEL QUINTO DELLO STIPENDIO E/O DELLA PENSIONE. TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE E RISPOSTE ALLE DOMANDE PIÙ FREQUENTI

cessione del quinto

Cessione del quinto dello stipendio o della pensione: cos’è e come funziona?

La cessione del quinto dello stipendio o della pensione, è una forma di prestito personale, disponibile fino a un massimo di un quinto del netto dello stipendio o della pensione, da estinguersi attraverso trattenute dirette dalla busta paga o dal cedolino. Il datore di lavoro o l’Ente pensionistico provvederà al rimborso della rata mensile al posto del beneficiario.

Inizialmente era prevista per i soli dipendenti dello Stato è stata successivamente estesa anche ai privati e ai pensionati (con la Legge n. 80 del 2005), ossia a tutti coloro i quali percepiscono un reddito fisso e continuativo.

La cessione del quinto dello stipendio è una forma di prestito personale, destinato a lavoratori dipendenti e pensionati, può essere richiesto per soddisfare bisogni personali che riguardano la vita privata e familiare come, l’acquisto di un’auto, di un televisore, o per necessità di denaro. È previsto l’obbligo di stipulare un’assicurazione per garantire il pagamento del debito residuo in caso di perdita del lavoro o di decesso del titolare. Chi richiede la cessione del quinto ha tutte le tutele e i diritti previsti dal credito ai consumatori qualunque sia l’importo del finanziamento.

La cessione del quinto è la forma di finanziamento più richiesta in Italia da pensionati e lavoratori del settore pubblico e privato. È un prestito a tasso fisso il cui rimborso avviene con l’addebito diretto in busta paga. L’importo della rata non può essere superiore ad un quinto dello stipendio netto mensile o della pensione. Si tratta di una soluzione di finanziamento personale con credito non finalizzato, ciò significa che non c’è la necessità di specificare per quale motivo si richiede il prestito.

La cessione del quinto in breve

La cessione del quinto è una forma di credito attraverso il quale il contraente, finanziato da una banca o finanziaria, non ha l’obbligo di provvedere in prima persona al pagamento della rata mensile, ma delega il datore di lavoro a questo adempimento. Questa è la principale differenza tra cessione del quinto e prestito personale.

I prestiti con cessione del quinto possono essere applicati solo a determinate condizioni:

  • in presenza di una retribuzione fissa e continuativa;
  • fino ad un massimo della quinta parte della retribuzione netta;
  • in presenza di una copertura assicurativa obbligatoria.

Da queste condizioni essenziali ne discende che, nel caso in cui non si disponga di redditi con le caratteristiche sopra elencate, non è possibile procedere con la cessione del quinto. Di fatto, tutti gli autonomi, i liberi professionisti e gli imprenditori non hanno la possibilità di accedere al prodotto, così come chi ha redditi derivanti da rendite finanziarie o immobiliari (come gli affitti), oppure i dipendenti a tempo determinato, perché non soddisfano il requisito della continuità, per via della scadenza contrattuale.

Quali sono i vantaggi della cessione del quinto?

Ad oggi i vantaggi della cessione del quinto si possono così riassumere:

  • Facilità di accesso: La cessione del quinto è un tipo di prestito personale garantito dallo stipendio. È relativamente facile ottenere questo tipo di prestito, poiché non richiede molte garanzie aggiuntive.
    Tassi di interesse convenienti: I tassi di interesse per la cessione del quinto sono generalmente più bassi rispetto ad altri tipi di prestiti personali. Ciò significa che si possono ottenere condizioni di rimborso più favorevoli e una rata mensile più abbordabile.
  • Rimborso automatico: La rata della cessione del quinto viene detratta direttamente dallo stipendio mensile, senza bisogno di ulteriori azioni da parte del lavoratore. Questo garantisce un rimborso puntuale e regolare.
    Importi prestito più elevati: Con la cessione del quinto, è possibile ottenere importi di prestito più elevati rispetto ad altri tipi di prestiti personali. L’importo massimo del prestito dipenderà dallo stipendio mensile e dal numero di rate selezionate.
  • Flessibilità nei termini di rimborso: È possibile scegliere il numero di rate mensili in base alle proprie esigenze, tra un minimo di 24 e un massimo di 120 rate. Ciò consente di adattare il piano di rimborso in base alle proprie capacità finanziarie.
  • Assenza di spese di incasso: La cessione del quinto prevede che la rata venga trattenuta direttamente dal datore di lavoro, eliminando così il rischio di ritardi o dimenticanze nel pagamento.
  • Possibilità di consolidamento dei debiti: La cessione del quinto può essere utilizzata anche per consolidare altri debiti in un unico prestito, semplificando così la gestione finanziaria e potenzialmente riducendo l’onere delle rate mensili.
  • Protezione assicurativa: Spesso la cessione del quinto prevede anche una polizza assicurativa che copre il rimborso del prestito in caso di eventi come la perdita del lavoro o l’invalidità.

Quali sono  i requisiti per l’erogazione della cessione del quinto?

Per i dipendenti

  • contratto a tempo indeterminato
  • residenza Italiana
  • età compresa tra 18 e 63 anni
  • assicurabilità dell’azienda se si è dipendenti di un’azienda privata.

Per i pensionati

  • età non superiore ai 90 anni al momento della scadenza del finanziamento;
  • pensione con un importo minimo (quello stabilito annualmente per legge) al netto della quota cedibile.

La cessione del quinto dello stipendio è una forma di credito non finalizzato. Per credito non finalizzato si intende che non sei tenuto a specificare come spenderai i soldi.

I dipendenti pubblici e privati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, e i pensionati INPS e INPDAP, possono richiedere la formulazione della cessione del quinto attraverso le banche oppure sfruttando enti finanziari specifici.

L’accredito della richiesta verrà erogato in forma di assegno o bonifico bancario ma ci sono una serie di documenti da presentare al momento della domanda:

  • Codice fiscale o tessera sanitaria;
  • Documento di identità valido;
  • Certificato di stipendio o dichiarazione quota cedibile pensionati;
  • Busta paga o cedolino della pensione (modello CU).

La cessione del quinto è indiscutibilmente una formula conveniente qualora si necessitasse di denaro liquido oppure per fare delle spese piuttosto importanti col prezzo di cedere un quinto del proprio stipendio o pensione volti a questo scopo.

Sono un cattivo pagatore, posso richiedere la cessione del quinto?

In genere, la cessione del quinto è accessibile anche ai cattivi pagatori, poiché viene garantita dallo stipendio. Tuttavia, è sempre consigliabile verificare con la banca o l’istituto finanziario le politiche specifiche.

In tutti i casi, l’unica soluzione per essere cancellati dal CRIF ed in generale da tutte le banche dati dei cattivi pagatori, è quella di trovare un accordo con il creditore. Non credete a chi vi promette la cancellazione pagando semplicemente una cifra in denaro, perchè probabilmente buttereste soltanto soldi senza arrivare a nulla.

In  questo articolo trovi alcune soluzioni per estinguere il tuo debito con lauto sconto sul dovuto ai tuoi creditori (Banche, Finanziarie, ecc…).

Sono un lavoratore con contratto a tempo determinato, posso richiedere la cessione del quinto?

Si. In questo caso la durata del prestito non può superare quella del contratto di lavoro.

Qual è l’iter per la richiesta della cessione del quinto?

Rispetto ad un normale finanziamento, il meccanismo della cessione del quinto segue particolari passaggi per ottenerla:

  • richiesta: il dipendente o il pensionato cerca un prodotto sul mercato, con gli strumenti di simulazione di un sito comparatore, confronta le offerte ed una volta scelta la soluzione migliore richiede la cessione, presentando la domanda corredata dei documenti necessari;
  • istruttoria: l’istituto procede all’istruttoria della domanda analizzando la documentazione per confermare i termini del preventivo e, qualora siano rispettati, ne interessa la compagnia assicurativa;
  • emissione polizza: l’assicurazione verifica la fattibilità della richiesta e, se ritiene il rischio sostenibile, emette la polizza a garanzia dell’operazione;
  • notifica: il contraente sottoscrive il contratto che dev’essere portato a conoscenza del datore di lavoro attraverso una notifica;
  • emissione benestare: il datore di lavoro riceve il contratto, verifica che rispetti i termini di legge e predispone il pagamento della rata a far data da una certa retribuzione, informando del buon fine l’istituto erogante con una comunicazione di benestare;
  • erogazione: la ricezione del benestare determina l’erogazione della richiesta.

La descrizione di una simile procedura comporta dei tempi istruttori decisamente più lunghi rispetto ad un prestito personale, ma la possibilità di potervi accedere anche in presenza di segnalazioni su banche dati compensa le tempistiche maggiori.

Quale somma è possibile chiedere in prestito?

La somma massima del prestito viene stabilita sulla base dell’importo dello stipendio o della pensione. La durata del rimborso va da un minimo di 2 anni a un massimo di 10 anni. Il finanziamento è rinnovabile se:

  • È decorso un limite minimo di tempo pari ai 2/5 dell’intera durata del prestito iniziale, ovvero se hai rimborsato almeno il 40% del numero delle rate previste;
  • Vuoi rinnovare un’operazione di durata pari od inferiore a 5 anni con una di 10 anni.

Cessione del Quinto: quante volte è possibile richiederla?

Vediamo le varie opzioni per chi desidera un nuovo finanziamento con la formula della cessione del quinto:

  1. Sottoscrivere una nuova Cessione del quinto una volta concluso il precedente finanziamento.
  2. Rinnovare la stessa Cessione del quinto in corso, prima che questa sia terminata.
  3. Richiedere una Delega di Pagamento, anche nota come Prestito Delega o Doppia Cessione del Quinto.

Di seguito approfondiamo nel dettaglio i vantaggi di ciascuna delle tre opzioni.

Le cessioni del quinto successive alla prima

La cessione del quinto si configura come un normale prestito a tasso fisso e rata costante riservato a lavoratori dipendenti e pensionati, con alcune peculiarità da tenere in considerazione.

La prima è il sistema di rimborso: la rata (pari al massimo a un quinto della busta paga netta o della pensione netta) viene trattenuta in automatico ogni mese e versata dall’Amministrazione di appartenenza all’istituto finanziario.

Oltre alla comodità di restituzione, altri importanti vantaggi includono:

  • la possibilità di ottenere da 5.000€ a 75.000€;
  • la possibilità di rateizzare da 24 a 120 mesi;
  • l’assicurazione sempre inclusa, a tutela del richiedente e dei suoi familiari;
  • l’assenza di garanti o ipoteche.

Fatta questa premessa non esistono limiti al numero di volte in cui si può richiedere una cessione del quinto. Se le condizioni di ammissibilità permangono, la stessa persona può richiedere nuovi prestiti sotto forma di cessione del quinto ogni volta che lo desidera, ad esempio a trent’anni per comprare l’auto, a quaranta per ristrutturare casa, a cinquanta per l’università dei figli, ecc.

Anche il periodo pensionistico non esclude eventuali richieste di cessione del quinto, naturalmente previa verifica dei requisiti, tra cui ricordiamo l’età di chi richiede il prestito (nel nostro caso, per esempio, il piano di ammortamento deve terminare entro gli 85 anni).

Il rinnovo della cessione del quinto

A questa prima opzione se ne affianca una seconda, il rinnovo di una cessione del quinto in corso. Esistono in questo caso criteri ben precisi, stabiliti dalla normativa in materia, a partire dal fatto che il richiedente può fare domanda solo se ha estinto già i 2/5 del finanziamento, ovvero il 40% del piano di ammortamento.

C’è un’unica eccezione che permette il rinnovo anticipato, anche dopo pochi mesi, ma solo per i finanziamenti di durata pari a 5 anni che vengono rinnovati con un prestito decennale (e solo se è la prima volta che si effettua un’operazione simile).

Anche qui i vantaggi sono molteplici:

  • la possibilità di ottenere nuova liquidità;
  • la possibilità di rinegoziare la rata e allungare le tempistiche di rimborso, per un prestito sempre in linea con le proprie esigenze;
  • l’occasione di avere tassi di interesse più bassi in virtù delle mutate condizioni del mercato finanziario e delle relative offerte.

La Delega di pagamento (o doppio quinto)

Per i lavoratori dipendenti c’è anche una terza opzione per richiedere una nuova cessione del quinto: si tratta della Delega di Pagamento, anche conosciuta come Prestito Delega o Doppio Quinto.

Questa soluzione permette di integrare una cessione del quinto in corso e ottenere liquidità aggiuntiva, con una rata massima che può raggiungere i 2/5 della busta paga netta.

Le analogie con la cessione del quinto sono tante, tra cui:

  • comodità di restituzione, con rata mensile trattenuta direttamente in busta paga e versata dal proprio datore di lavoro;
  • firma singola senza necessità di ipoteche, fideiussioni o firme del coniuge;
  • libertà di disporre del finanziamento come meglio si crede, senza dover fornire alcuna motivazione;
  • rateizzazione fino a 120 mesi.

Insomma, un sistema collaudato, pratico e veloce per integrare una cessione del quinto in corso.

Riassumendo: quante cessioni del quinto si possono richiedere?

un numero infinito nel momento in cui restituisci l’ultima rata, due contemporaneamente se vuoi maggiore liquidità nello stesso momento.

Si può prolungare l’ammortamento della cessione?

In questo caso puoi puntare alla rinegoziazione del prestito.

Quali sono i costi da sostenere?

Da prendere in considerazione è il costo piuttosto importante che potrebbe gravare nelle vostre tasche qualora decidiate di richiedere un finanziamento con cessazione del quinto. Questo è dovuto all’obbligo, previsto anche dalla legge, di un’assicurazione per garantire i pagamenti futuri. Non solo, compresi ci sono anche gli interessi, le spese di istruttoria, quelle di incasso rata, i costi di comunicazione e le imposte.

Alcune delle commissioni e dei costi sono fissi e non variano dalla somma richiesta, paradossalmente avreste un “colpo” più forte qualora richiedeste un prestito di basse cifre. Gli altri costi vanno in base a:

  • La somma erogata;
  • I tassi di interesse;
  • Le spese per il pagamento delle rate;
  • Dalle spese assicurative.

Dopo quanto tempo si può richiedere la cessione del quinto?

L’anzianità di servizio è uno dei fattori valutati in caso di richiesta di una cessione del quinto. Viene valutata qualsiasi operazione purché sia stato superato il periodo di prova. L’anzianità necessaria varia in funzione del profilo del Richiedente.

Come viene rimborsata la cessione del quinto?

Un finanziamento con cessione del quinto dello stipendio o della pensione è un prestito a tasso fisso che prevede la restituzione dell’importo richiesto mediante trattenuta mensile (non superiore a un quinto dello stipendio o pensione) direttamente dallo stipendio o pensione. Infatti la cessione del quinto è un prestito garantito dal reddito del richiedente ed il rimborso del prestito viene effettuato con la trattenuta fino ad un massimo dello stipendio o della pensione.

CESSIONE DEL QUINTO E MONDO DEL LAVORO

Cosa succede se perdo il lavoro durante il periodo di rimborso?

In caso di perdita del lavoro, è possibile attivare l’assicurazione sulla cessione del quinto che coprirà le rate in sospeso per un certo periodo di tempo.
Posso estinguere anticipatamente la cessione del quinto?

Cessione del Quinto: obblighi del datore di lavoro

Cerchiamo ora di fare chiarezza sulla correlazione esistente tra cessione del quinto e datore di lavoro.

Quando un dipendente decide di richiedere un prestito con la formula della cessione del quinto e sottoscrive il contratto con la finanziaria, dovrà comunicarlo alla propria azienda.

La notifica è necessaria in quanto il prestito prevede la cessione di una parte dello stipendio, che sarà versata direttamente dall’azienda del richiedente.

Nonostante il datore di lavoro non possa partecipare alla stipula del contratto, il suo ruolo è quindi fondamentale per garantire al lavoratore il versamento puntuale delle rate mensili per saldare il debito.

Cessione del Quinto: il datore di lavoro si può rifiutare?

La risposta è no, perché la cessione del quinto è un diritto del lavoratore. Il datore può rifiutarsi solo se la rata è uguale o maggiore al 50% dello stipendio mensile netto del dipendente.

Fondamentale è anche garantire la puntualità nel pagamento delle rate.

Cessione del Quinto e cessazione del rapporto di lavoro

Cosa succede se il rapporto di lavoro cessa prima della liquidazione totale del prestito? Il termine del rapporto lavorativo va comunicato alla finanziaria, la quale calcolerà l’ammontare ancora da saldare.

La soluzione alla concomitanza tra prestito con cessione del quinto e cessazione del rapporto di lavoro risulta essere il TFR. È infatti in questo caso che si ricorre all’utilizzo del TFR maturato dal dipendente, che andrà a colmare il debito rimasto.

TIPI DI FINANZIAMENTO A CONFRONTO

Che differenza c’è tra cessione del quinto e delega?

La delega di pagamento, altrimenti detta doppio quinto o prestito delega, è un prestito personale con trattenuta alla fonte sulla busta paga del tutto analogo alla cessione: differisce dal prestito con cessione del quinto, in quanto è facoltà del datore di lavoro concederla. Se dunque la cessione del quinto è un diritto del lavoratore, la delega di pagamento diventa possibile solo se il datore di lavoro acconsente.

La presenza della delega di pagamento, se abbinata alla cessione, può essere uno strumento di credito con il quale è possibile ottenere cifre elevate, in rapporto ovviamente alla retribuzione percepita, potendo impegnare il 40% della retribuzione netta per un massimo di 10 anni.

È necessario, tuttavia, fare una distinzione in relazione alla tipologia dei richiedenti:

  • i dipendenti statali e pubblici, una volta avuto il parere positivo dell’amministrazione pagante, non ci hanno problemi nell’ottenere la Delega anche per il quinto massimo;
  • per i dipendenti privati bisogna necessariamente capire se il TFR accantonato abbia una consistenza tale da contenere, come garanzia, sia la cessione del quinto che la delega, il tutto rapportato all’indice di affidabilità del datore di lavoro, essendo colui il quale prende su di sé l’obbligo del pagamento delle rate;
  • per i pensionati invece si parte dal dato di fatto che l’INPS non concede deleghe per i suoi assistiti per preservarne la capacità reddituale e limitare l’indebitamento, considerato che la presenza in contemporanea di cessione e delega può comportare un peso sulla retribuzione netta fino al 40% di questa.

Quali sono le differenze tra la Cessione del Quinto ed il Prestito Personale?

Le principali differenze sono:

  • l’importo della rata: nel caso della cessione del quinto, è pari al massimo ad un quinto dello stipendio o della pensione; nel caso del prestito personale, è in funzione dell’importo concesso e della durata;
  • la modalità di rimborso: con la cessione del quinto, ogni mese, la rata viene detratta dallo stipendio o dalla pensione direttamente dall’azienda o dall’Ente Pensionistico; con il prestito personale, la rata può essere addebitata sul conto corrente;
  • importo erogabile: il Cliente che richiede un prestito personale può ottenere una somma fino a 40.000 euro. L’importo ottenibile con la cessione del quinto dipende unicamente dallo stipendio o dalla pensione percepita e dall’anzianità di servizio/disponibilità del TFR (solo per dipendenti privati).
  • obbligo copertura assicurativa: nel caso di Cessione del quinto è obbligatoria la copertura assicurativa a copertura del rischio decesso e del rischio impiego in quanto previste per legge.

COPERTURE ASSICURATIVE E GARANZIE

Quale assicurazione sulla cessione del quinto?

Una delle caratteristiche essenziali della cessione del quinto è l’assicurazione obbligatoria. A seconda del contraente la copertura assicurativa è più o meno ampia, ma si differenzia a seconda che il richiedente sia:

  • pensionato;
  • lavoratore dipendente.

Nel primo caso, il rischio che l’assicurazione copre è la premorienza. In caso di morte del richiedente, l’assicurazione attiva il sinistro, verifica le cause del decesso e, se non riscontra dichiarazioni false, salda il debito residuo lasciando gli eredi liberi dall’obbligazione.

Nel secondo caso, il lavoratore dipendente, il rischio coperto è duplice:

  • causa morte: in questo caso la logica del rischio è identica al pensionato, ma il premio è più basso, perché il richiedente è in una fase della vita lavorativa attiva e quindi ben lontano dai limiti di aspettativa di vita stabiliti dall’Istat;
  • perdita impiego: la cessione esiste in costanza di rapporto per cui, in caso di licenziamento, il datore di lavoro è sollevato dall’obbligo del pagamento delle rate. In questo caso l’assicurazione interviene per un periodo congruo con la ricerca di un nuovo lavoro, che consente di riprendere il pagamento delle rate o il residuo del capitale in essere. Il rischio è maggiore per i dipendenti privati rispetto a quelli Statali e pubblici dove notoriamente il licenziamento è un fenomeno poco frequente.

Coperture assicurative accessorie, sono obbligatorie?

E’ obbligatoria soltanto la copertura assicurativa a copertura del rischio decesso e del rischio impiego legate al prodotto cessione del quinto, in quanto previste per legge.

Quali garanzie si devono presentare?

Non occorre presentare alcuna garanzia aggiuntiva. E’ obbligatoria soltanto la copertura assicurativa a copertura del rischio decesso e del rischio impiego legate al prodotto cessione del quinto, in quanto previste per legge.

Serve un Garante?

Per la cessione del quinto non è previsto l‘obbligo di un garante, nonostante ciò, viene comunque considerato un prestito garantito perché viene imposta la creazione di un‘assicurazione sui rischi di vita ed impiego in modo tale da coprire rimborsi di mancati pagamenti avvenuti per cause come: licenziamenti e perdita del lavoro oppure morte del titolare del finanziamento.

CESSIONE DEL QUINTO: CALCOLI ALLA MANO

Come si calcola il quinto dello stipendio?

In linea generale il calcolo va effettuato sullo stipendio netto (non sul lordo), quindi non sono da considerare componenti come premi di produzione, straordinari e incentivi o rimborsi fiscali.

Come si calcola la rata?

Per calcolare la rata della cessione del quinto dello stipendio, è necessario seguire questi passaggi:

  • Determina l’importo netto dello stipendio mensile: prendi in considerazione il tuo stipendio mensile lordo e sottrai le detrazioni fiscali, le contribuzioni previdenziali e altre eventuali trattenute obbligatorie. Otterrai così l’importo netto dello stipendio;
  • Calcola il limite massimo della rata: secondo la normativa italiana, la rata mensile non può superare il 20% dell’importo netto dello stipendio;
  • Calcola l’importo massimo del prestito: moltiplica l’importo netto dello stipendio per il numero massimo di rate consentite, che di solito è 120 (corrispondente a 10 anni);
  • Dividi l’importo massimo del prestito per il numero di rate selezionate: in base alle tue esigenze, puoi scegliere un numero di rate compreso tra 24 e 120. Dividendo l’importo massimo del prestito per il numero di rate selezionate, otterrai l’importo della rata mensile.

È importante tenere presente che i tassi di interesse e le spese di gestione possono influire sull’importo finale della rata. Pertanto, è consigliabile consultare un istituto finanziario o un consulente esperto per ottenere un calcolo preciso e personalizzato della rata della cessione del quinto dello stipendio.

Quali sono i tassi della cessione del quinto dello stipendio?

L’elemento più importante che si trova in ogni contratto di cessione del quinto è il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) che ne indica il costo complessivo.
Questa percentuale include ogni spesa legata al prestito:

  • gli interessi (che corrispondono al TAN – Tasso Annuo Nominale),
  • le spese di istruttoria pratica, le provvigioni dell’eventuale Agente in Attività Finanziaria,
  • le spese dell’Intermediario Finanziario, i premi delle polizze assicurative e le imposte.

Se vuoi quindi valutare il costo di una cessione del quinto è importante conoscerne il TAEG.

RINNOVO, ESTINZIONE E RECESSO DEL CONTRATTO

È possibile effettuare ognuna delle azioni indicate, con una leggera variazione l’una dall’altra.

Estinzione anticipata

L’estinzione anticipata del contratto avviene versando l’intero importo residuo del debito ma viene applicata una penale, normalmente pari all’1% della somma dovuta a titolo di estinzione anticipata del prestito.

Recesso

Il recesso del contratto, invece, è possibile solo e non oltre i 14 giorni dalla firma. Serve una raccomandata con ricevuta di ritorno alla banca o all’intermediario finanziario a cui ci si è appoggiati.

Rinnovo

Il rinnovo del prestito avviene ridiscutendo i termini del contratto in corso e si potrà ottenere l’allungamento della durata mantenendo la stessa rata di pagamento ma soprattutto si avrà a disposizione del contante in più. Per poterla richiedere, però, dovrà esser stato rimborsato almeno il 40% del primo prestito.

MOTIVI DI RIFIUTO DELLA DOMANDA

Principali motivi di rifiuto di cessione del quinto dello stipendio

La richiesta di cessione del quinto dello stipendio può essere respinta per le seguenti ragioni:

  • diniego dell’assicurazione che non valuta positivamente l’azienda dove lavora il richiedente, a causa di bilancio negativo, ritardi nel pagamento delle quote di altre cessioni, patrimonio netto in passivo, ecc… ;
  • azienda troppo piccola. Di solito, le assicurazioni valutano negativamente le
  • aziende formate da meno di 16 dipendenti;
  • assunzione recente;
  • stato di salute del richiedente;
  • pensionamento imminente;
  • società giovani. L’azienda, infatti, dev’essere costituita da almeno 24 mesi e deve aver depositato i primi due bilanci;
  • contratti di apprendistato e contratto part-time verticale;
  • reddito mensile non adeguato;
  • decisione del datore di lavoro, anche se per legge è un diritto del dipendente giovarsene.

Principali motivi di rifiuto di cessione del quinto della pensione

La richiesta di cessione del quinto della pensione può essere rifiutata per le ragioni di seguito riportate:

  • reddito minimo insufficiente. Per l’INPS, infatti, escluso l’importo della rata, il pensionato deve avere un reddito minimo di sussistenza;
  • stato di salute del richiedente;
  • età anagrafica;
  • tipo di pensione;
  • residenza non in Italia.

Grazie alle sue caratteristiche, la cessione del quinto rimane una tipologia di prestito molto scelta da dipendenti e pensionati.

Se vuoi ottenere liquidità, la cessione del quinto può essere la soluzione più adatta alle tue esigenze.


Fonti delle informazioni: diritto.it / laleggepertutti.it / facile.it / lastampa.it / sostariffe.it / fiscomania.it / avvocato360.it